La mia disfatta?
Non ci ho messo neanche un giorno nel nuovo anno per imparare qualcosa di nuovo.
Non ci ho messo neanche un giorno nel nuovo anno per imparare qualcosa di nuovo.
Un anno fa ero a Napoli per fare il colloquio per la green card al consolato americano. Ripensandoci, le quantità esagerate di pizza che abbiamo mangiato durante quella settimana sono state un ottimo modo per festeggiare la fine di un processo durato nove mesi e pieno di moduli, avvocati e molte attese. Tre settimane dopo mi sono trasferito a Boston.
(Lo so, proprio un gran periodo per trasferirsi negli Stati Uniti.)
Dopo il mio primo articolo su The Pastry Box Project pubblicato l’anno scorso, mi hanno invitato a essere un «fornaio» (o forse un pasticcere) per il 2015, che è anche l’ultimo anno del progetto. Ho cominciato il 31 gennaio con un articolo intitolato «Pixel-Induced Alienation». Ecco la traduzione italiana.
Un mese fa ho proposto un articolo a The Pastry Box Project, che da oggi è online. Si intitola «My Elusive Science» e parla di unicorni e cuccioli pelosi (forse).
Una fonte che resterà anonima mi ha mandato questo splendido esempio di commedia aziendale. Lo pubblico come l’ho ricevuto—ho cambiato solo i nomi per salvaguardare l’ultimo straccio di dignità della persona coinvolta.
Buon divertimento.
Questo sito è sempre stato terreno di sperimentazione, cosa che non ha sempre avuto un effetto positivo sul suo aspetto, sul suo funzionamento, o sulla freschezza dei suoi contenuti. Nei mesi scorsi ho cercato di trovare delle idee per migliorarlo, e ho tenuto gli occhi e gli orecchi aperti per capire che cosa stessero facendo i designer che hanno a cuore il contenuto. Sono stato particolarmente ispirato dal diario di Craig Mod, che è stato progettato più come una collezione di saggi che un blog.